Non può vivere bene chi non è in pace con il suo corpo.

Maria Raffaella Dalla Valle
IL DIARIO

Per chi è il Blog?

Questo blog ha il fine di diffondere, far sperimentare e vivere, una nuova cultura della corporeità. Intendo per cultura ciò per cui l’uomo in quanto uomo diventa più uomo, «è» di più, accede di più all’«essere». (GPII).
E questo in ambito interdisciplinare (cfr. VS, 30), basandosi anche sulla Teologia del corpo di GPII. Se l’uomo è un’unità, i vari livelli influiscono l’uno sull’altro facilitandone o ostacolandone la crescita, lo sviluppo. “Una nuova coscienza dell’unità della persona umana nella sua corporeità e nella sua spiritualità fa diventare urgente ovunque la ricerca di una terapia attenta alla globalità della persona” (Ratzinger). Esempi di questo possono essere considerati quelli che proporrò ma possono essere infiniti, di tutti i tipi, tanti quanti sono gli uomini, visto che ciò che fanno manifesta ciò che sono… Che criterio seguire? Semplicissimo e facilissimo: “Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie. Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono” (1 Ts 5, 19-21).

Nella Genesi, dopo la creazione dell’uomo e della donna, si dice che Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona (Gen 1, 31). “L’esistenza umana si basa su tre relazioni fondamentali strettamente connesse: la relazione con Dio, quella col prossimo e quella con la terra”. (LS, 66) Visto che nessuna creatura basta a se stessa, questo richiede un’interdipendenza delle creature, le une dalle altre, per completarsi vicendevolmente, al servizio le une delle altre (CCC, 340). E non si può prescindere dall’umanità. Non ci sarà una nuova relazione con la natura senza un essere umano nuovo (LS,118). E’ quindi necessaria una “ecologia dell’uomo” perché anche l’uomo possiede una natura che deve rispettare e non può manipolare a piacere” (BVXI, 22.9.2011). Ne consegue che l’accettazione del proprio corpo come dono di Dio è necessaria per accogliere e accettare il mondo intero come dono del Padre e casa comune; invece una logica di dominio sul proprio corpo si trasforma in una logica a volte sottile di dominio sul creato. Imparare ad accogliere il proprio corpo, ad averne cura e a rispettare i suoi significati è essenziale per una vera ecologia umana. Anche apprezzare il proprio corpo nella sua femminilità o mascolinità è necessario per poter riconoscere sé stessi nell’incontro con l’altro diverso da sé. In tal modo è possibile accettare con gioia il dono specifico dell’altro o dell’altra, opera di Dio creatore, e arricchirsi reciprocamente. Pertanto, non è sano un atteggiamento che pretenda di «cancellare la differenza sessuale perché non sa più confrontarsi con essa». (LS,155)

Come persona che studia e lavora nella corporeità, con Robert Gahl, trovo in Gesù Cristo, Dio fatto Uomo, animale razionale vivente maschile la mia via. Niente di più geniale di un Dio che si fa Uomo per comunicare con noi, amarci e trasformarci anche con contatto fisico. Gesù viveva in armonia con la creazione , e gli altri ne rimanevano stupiti, “non appariva come un asceta separato dal mondo o nemico delle cose piacevoli della vita (...) Era distante dalle filosofie che diprezzavano il corpo, la materia e le realtà di questo mondo” (LS, 98).

Rispetto le altre vie che comunque sono una ricerca da parte dell’uomo. Una volta, un ragazzo ha partecipato ai miei corsi e dopo la lezione, mi diceva, un pò triste, che lui ci aveva provato ad abbandonarsi al tutto, all’energia, ma non ci riusciva. Certo, abbandonarsi ad una Persona che ti ama è ... anche psicologicamente più umano, e vivere in pieno le proprie passioni e sentimenti, invece che distaccarsi da essi, lo è ancora di più! Tuttavia... cada caminante sigua su camino! Nella speranza che “Mentre i racconti di totale fallimento finiscono senza via di uscita”, i nostri si concludano “con nuovi inizi all’insegna del ‘e vissero felici e contenti’” (R. Gahl), attraverso una corporeità vissuta sempre meglio e che inizia a trasfigurarsi già adesso!!!

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