Non può vivere bene chi non è in pace con il suo corpo.

Maria Raffaella Dalla Valle
IL DIARIO

lunedì 18 dicembre 2017

Le Lettere di Cèline C. – “Fare” l’amore (Ita)















Il titolo della lettera è stato scelto dall’autrice

È sottile. Sì, sottile la differenza tra “fare” l’amore e “fare l’amore”.
Nel nostro immaginario, nella nostra cultura impregnata di sensualità, l’espressione “fare l’amore” è identificata, spesso e volentieri, col sesso, che è un amore di consumo, non un amore realizzato, “costruito” tra due persone, è un amore che è amore a metà perché a ognuno resta il suo.
Perciò quelle virgolette mostrano qualcosa in più, rendono vero l’amore, lo fanno, lo toccano, lo costruiscono, lo trasformano in vita.
Questo per me è “fare” l’amore, è trasformare in vita i miei sentimenti, la mia volontà, le mie idee, il mio bisogno di felicità e il dono della felicità, trasformare in vita tutto quello che sono.
È “cambiare”. È fare l’esperienza totale dell’amore.
Una ricerca che va avanti da trent’anni, la mia….quella sull’amore. E oggi tutto quello che ho compreso, vissuto, ma soprattutto amato, lo metto lì, nel mio dialogo con Uno che prima di tutto vuole “fare” l’amore con me.
Qualcuno si scandalizzerà…..qualcuno urlerà alla blasfemia (una moda ultimamente!), qualcuno proverà addirittura “schifo” ma è proprio quella vergogna che qualcuno prova che mi spinge oggi a trovare il coraggio di scrivervi questo.
“Fare” l’amore vuol dire tante cose, vuol dire anche abbracciarsi, vuol dire “accarezzarsi”, vuol dire “sono stanco/a, coccolami e basta”, vuol dire “sciogli i miei no”, vuol dire “cambiami il cuore”, vuol dire “dammi una vita nuova”, “prendi e dammi la vita”.
L’amore è questo, un prendere e dare la vita in continuazione, è la parte più vera che custodiamo.
Se non parto da questa intimità, quale Gesù conoscerò?
Lui ti entrava dentro con lo sguardo. Esperienza dei discepoli che, guardati, lo seguirono.
Cos’aveva in quello sguardo? Ma voi uno sguardo così ve lo immaginate? Uno che “fa” l’amore con voi con uno sguardo, uno che ti trapassa l’anima, che ti cambia il “no, aspetta”, in “Sì, vengo”.
E quando abbraccia, quando mette la terra sugli occhi del cieco, quando accarezza, quando si “fa’” bagnare i piedi col profumo misto a lacrime (dalla famosa Maddalena): Gesù non ci racconta di come “fa” l’amore?
Gesù ha fatto l’amore con tutti i personaggi del Vangelo, perché li tocca, perché non ha vergogna di toccare un lebbroso, uno storpio o semplicemente uno che incontra, uno che lo ama.
Non ha paura di “fare” l’amore pubblicamente! La sua vita è un continuo slancio di prendere e dare.
Perché quindi ci si scandalizza se pensiamo che durante l’Eucaristia io desidero “fare” l’amore con Gesù?
Letteralmente ha un senso pieno. È giusto, è straordinario. È meravigliosamente cristiano dire che mi dono tutta a “Te” e che prendo tutto da “Te”, corpo e anima perché io sono “tutta intera”. E “Tu” fai nuove tutte le “mie” cose, quelle solo mie, che “Tu” solo conosci, anche le cose che mi hanno insegnato “non essere buone”. Lui mi reinsegna cos’è buono e giusto. Mi rimette a posto. Se io ci vado con la passione a quell’incontro, Lui la trasforma in Vita e quella passione diventa fuoco di bene, che salva.
L’Eucaristia è la prima fonte di Vita, è l’incontro per eccellenza e io non posso figurarmi niente di più vero di un Amore che in quel momento si fa, si rende vivo e mi trasforma.
Lui “fa” tutto con me. Mi accarezza il cuore, me lo tocca, me lo bacia, me lo fascia, mi fascia le piaghe del cuore spezzato, mi tiene stretta la vita, mi mangia, piange, “fa” tutto. Perché vuole che io lo faccia con Lui. Perciò prendo e mi dono, Lui dona e prende. La cartina tornasole che questo amore davvero si “fa” è che non puoi prenderlo senza darlo a tutti quelli che incontri durante la giornata.
Perché pensateci, quando vi siete sentiti innamorati, trasudavate amore, ve lo si poteva leggere negli occhi!
L’amore che Lui ci chiede va oltre il solo innamoramento, si fa nella vita!
“Fare” l’amore perciò significa letteralmente “fare” l’amore in ogni gesto quotidiano.
E non è sentimentalismo, vi assicuro, è vivere pienamente la vita con Lui!


M. Céline C.

Nata in un piccolo paese, si trasferisce in diverse città d’Italia per studio e per lavoro. Da sempre amante dell’arte e della poesia. Moglie, madre, lavora in tutt’altro ambito ma prepotentemente la passione per la scrittura ogni tanto si riappropria di uno spazio importante. M. Céline C. ha un’autentica passione per le relazioni umane. Fondamentalmente disobbediente, diretta, schietta. I suoi brani mostrano sempre quella “sicura insicurezza” che da sempre sperimenta nella vita.

Questo Articolo è uscito sul blog Come Gesù di Mauro Leonardi.



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