Non può vivere bene chi non è in pace con il suo corpo.

Maria Raffaella Dalla Valle
IL DIARIO

domenica 6 agosto 2017

Masterbee l'eremita e Kicka raccontano. Da guru buddista ad asceta cristiano (Ita)


Svizzero tedesco di nascita e abbandonato dalla madre in tenera età, l'autore venne adottato da una famiglia molto severa, dove il padre, protestante dalla morale assai rigida, usava imporre la disciplina con violenza talvolta impensabile. Ha conosciuto il buddismo zen all' età di quindici anni in Svizzera, ha viaggiato per tutta l'Europa per motivi di studio, incontrando a Parigi personaggi come Sartre, Giacometti, Chagall, Picasso e, a Berlino, Klaus Kinski e l'intellighentia letteraria. A Istanbul ha incontrato i mistici sufi, sull'Himalaya i santoni e i guru. È stato discepolo di Krishnamurti, di Tatwala Baba e di tanti altri conosciuti e sconosciuti, ha vissuto in ashram induisti e monasteri buddisti tibetani. Finché un giorno ha incontrato uno staretz, un eremita ortodosso, che dette corpo alla sua voglia di Dio trasmettendogli la Preghiera del cuore. I suoi quadri sono esposti in varie parti del mondo e anche al Museo d'arte vaticano (fu lì che conobbe Paolo VI). Oggi insegna anche nei monasteri cristiani. Il libro è il racconto in prima persona di questa grande avventura umana, che ha trovato il suo sbocco naturale nel cristianesimo. 


Masterbee afferma:
«L’Occidente conosce il sé  ma l’Asia ha scoperto come sperimentarlo attraverso la meditazione profonda». Il discorso, naturalmente, riguarda le vere filosofie orientali e non il “supermercato spirituale” che attira masse di giovani in cerca di risposte facili. «Lo yoga tantrico non è il Bengodi del sesso, ma ha una forte caratura morale ed è una condizione in cui può operare la Grazia, portandoci alla fede cristiana». O riportarvici. Sulle rive del Gange, fu proprio uno swami a incoraggiare Masterbee a tornare «là da dove sei venuto».
Il santone errante aveva visto giusto: «La conversione mi ha mostrato l’impossibilità delle altre religioni di essere salvifiche, anche quando contengono i semi di Dio, come riconosce il Concilio con la Nostra Aetate. Se è pur vero che nel mondo tutto è in relazione, l’intervento di Cristo modifica la realtà e ciò pone un limite alla meditazione del profondo. Essa conduce all’autotrascendenza, fenomeno umano e non divino, e il cristiano può servirsene, ma deve trascendere il metodo con la fede e nessuna tecnica può aiutarlo, perché la salvezza giunge a lui dall’intervento salvifico della Grazia che Gesù Cristo porta nella storia umana e personale».
La riflessione si fa sempre più intima: «Quando si riceve la fede è come se si modificasse in luce e amore la realtà intorno a noi e in noi. Il Vangelo usa il verbo eghéneto per esprimere l’accadere della salvezza e la sua gratuità». Sta raccontando la propria rinascita: «Sono tornato al cristianesimo dopo aver sperimentato il male che lotta contro Cristo, liberandomi dalle tradizioni che si opponevano con grande potenza al mio ritorno».

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🎬 MasterBee e Kicka raccontano ... 



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