Non può vivere bene chi non è in pace con il suo corpo.

Maria Raffaella Dalla Valle
IL DIARIO

domenica 24 dicembre 2017

Per un Natale di gioia ed un nuovo anno sereno!

Buon Natale e Sereno 2018!
Rispondi a: lelladv@gmail.com

La contemplazione di Cristo ha in Maria il suo modello insuperabile. Il volto del Figlio le appartiene a titolo speciale. È nel suo grembo che si è plasmato, prendendo da Lei anche un'umana somiglianza che evoca un'intimità spirituale certo ancora più grande. Alla contemplazione del volto di Cristo nessuno si è dedicato con altrettanta assiduità di Maria. Gli occhi del suo cuore si concentrano in qualche modo su di Lui già nell'Annunciazione, quando lo concepisce per opera dello Spirito Santo; nei mesi successivi comincia a sentirne la presenza e a presagirne i lineamenti. Quando finalmente lo dà alla luce a Betlemme, anche i suoi occhi di carne si portano teneramente sul volto del Figlio, mentre lo avvolge in fasce e lo depone nella mangiatoia (cfr Lc 2, 7).  - GPII, Rosarium Virginis Mariae

Apparizione: l'istante ha corpo e occhi, mi guarda. Finalmente la vita ha faccia e nome. Amare, fare di un'anima un corpo, fare di un corpo un'anima. Fare un tu d'una presenza. - Octavio Paz, Lettere credenziale.


“La Vergine è pallida e guarda il bambino. Ciò che bisognerebbe dipingere sul suo viso è uno stupore ansioso che non è apparso che una volta su un viso umano. Poiché il Cristo è il suo bambino, la carne della sua carne e il frutto del suo ventre. L’ha portato nove mesi e gli darà il seno e il suo latte diventerà il sangue di Dio. E in certi momenti la tentazione è così forte da dimenticare che è Dio. Lo stringe tra le braccia e dice: piccolo mio! Ma in altri momenti rimane interdetta e pensa: Dio è qua, e si sente presa da timore religioso per questo Dio muto, per questo bambino che l’intimorisce. Maria avverte nello stesso tempo che il Cristo è suo figlio, il suo bambino, ed è Dio. Lo guarda e pensa: questo Dio è mio figlio. Questa carne divina è la mia carne. È fatto di me. Ha i miei occhi. La forma della sua bocca è la forma della mia. Mi assomiglia. Nessuna donna ha mai potuto avere in questo modo il suo Dio per sé sola. Un Dio bambino che si può prendere tra le braccia e coprire di baci. Un Dio caldo che sorride e respira. Un Dio che si può toccare e che vive”. - J.-P. Sartre, Bariona o il figlio del tuono, Natale 1940.

Ci sono molte immagini bellissime di Maria e del Bambino. Quest’anno ho scelto di fare come nella pubblicità ma … al contrario. Si sta perdendo l’attenzione alla persona e ci si basa sulle singole parti strumentalizzandola, io vi propongo di partire da alcune parti lasciandovi liberi di lavorare con l'immaginazione ... perché la bellezza di Maria e del Bambino sono indescrivibili.
Aggiungo inoltre, al particolare delle mani di Leonardo da Vinci, la foto di un bambino che prende il latte. Anche se le foto sono meno simboliche, ritengo sia importante rendersi conto che Maria ed il Bambino, sono due persone “incarnate” come noi, che hanno vissuto come noi, con tutte le caratteristiche della nostra vita umana.

Auguro un Natale di gioia ed un nuovo anno sereno!
maria raffaella dalla valle

Corporeità e ... oltre
Centro Ricerca Feldenkrais e Narrativa del Movimento


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