Non può vivere bene chi non è in pace con il suo corpo.

Maria Raffaella Dalla Valle
IL DIARIO

lunedì 13 agosto 2018

Gabrielle Bossis, Lui e io - Il diario che ha conquistato credenti e non credenti (cartaceo ed audio in Ita/En/Es)

Chi era Gabrielle Bossis?

Impossibile rinchiudere in una “copertina” un personaggio traboccante qual era lei, Gabrielle.

La sua vita fu una fioritura ininterrotta, fino alla morte. Bimba timida e introversa, si schiuse presto in una fanciulla amabile e sensibile, che poi sbocciò splendidamente in una giovane donna piena di fascino. Radiosa, conversatrice brillante ma mai banale, eccelleva in tutte le arti femminili del tempo e fu anche un’intrepida sportiva, cavallerizza e camminatrice instancabile. Sempre attiva e generosa nelle opere di apostolato parrocchiale, era soprattutto presente dove si soffriva, come quando nel 1917 fu Crocerossina al fronte di Verdun, adorata dai “suoi” soldati feriti.


Rimasta nubile, nonostante le innumerevoli domande di matrimonio, Gabrielle conservò sempre negli anni la sua freschezza e il suo entusiasmo per esperienze nuove: è così che nel 1923, quasi cinquantenne, divenne autrice e attrice di “commedie sociali”, premiate e rappresentate in Europa e oltre, sulle scene dei Patronati dove il suo slancio contagioso rendeva indimenticabile il suo
messaggio. Ma gli strepitosi successi non attutirono mai in Gabrielle il bisogno innato – e nascosto fin da piccola – di un colloquio intimo con il Signore. Finalmente a 62 anni, su un transatlantico che la portava a recitare in Canada, essa iniziò a intrecciare e ad annotare le sue “conversazioni spirituali” con una Voce, la Voce di Cristo. Per 14 anni questo suo meraviglioso diario “a due voci” –  Lui et moi, “Lui e io” –  si dipanò nel più assoluto segreto.


Gabrielle si considerò sempre indegna di tanta Grazia e volle nasconderla fin quasi all’ultimo della sua vita, quando si decise a confidarsi e a mostrare al Teologo e amico Padre de Parvillez i quaderni dove trascriveva i suoi dialoghi con quella Voce divina.
P. de Parvillez e poi il Vescovo di Nantes furono conquistati da quei colloqui nei quali avvertirono subito il soffio dello Spirito Santo. Oltre alla bellezza, fu il notevole spessore dottrinale del diario a confermar loro la provenienza divina di quella Voce.
Infatti, temi di ordine spirituale e teologico particolarmente importanti ricevono in queste pagine una luce singolare. Gabrielle, priva di formazione teologica specifica, sarebbe stata incapace di apportare tali contributi.


Come avrebbe potuto scrivere oltre mille pagine di conversazioni su tali e tanti argomenti senza fare il minimo errore teologico, e con una felicità di espressione e un’intensità spirituale così originali, se quelle pagine non le fossero state davvero dettate per via soprannaturale? (de Laubier).


I due teologi, il Vescovo e de Parvillez, stimolarono Gabrielle a favorire la stampa di alcuni estratti. Ma soltanto la Voce di Cristo vinse la sua riluttanza, ricordandole che quei messaggi erano per tutte le anime e che essa era stata scelta soltanto come piccolo strumento della loro diffusione: 
«E perché no? … Io mantengo il mio fuoco in te, non perché tu bruci sola, ma perché tu propaghi l’incendio segreto». Dunque, nel 1948 Gabrielle Bossis curò personalmente per la stampa una scelta di Conversazioni, che iniziava con il diario della sua tournée in Canada (agosto 1936) e terminava con il colloquio del 19 febbraio 1948. Questa raccolta antologica fu pubblicata dall’editore Beauchesne di Parigi in un volumetto intitolato Lui et moi Entretiens spirituels (“Lui e io. Conversazioni spirituali”) che, uscito nel luglio 1949 in forma anonima come lei desiderava, ottenne un eccezionale successo e fu in breve esaurito.
Molti lettori entusiasti chiesero all’editore nuovi estratti. Pertanto tre mesi più tardi Gabrielle, sebbene convalescente per un intervento chirurgico, si dedicò a preparare una seconda raccolta che, come si legge in una sua lettera, era la “continuazione” della scelta antologica del primo volumetto e terminava con il brano del 1° gennaio 1950. Questa nuova scelta fu inserita da Beauchesne nel secondo volume di Lui e io, che uscì nel dicembre 1950 dopo la morte di Gabrielle e fu accolto con uguale entusiasmo.
Gabrielle curò gli estratti per la stampa del primo e del secondo volume, ciò che ne rende più emozionante la lettura: sono i dialoghi scelti personalmente da lei!  Gabrielle trascrisse, inoltre, i colloqui in piccoli taccuini durante la sua ultima malattia e agonia (pubblicati da Beauchesne nel V volume), iniziando dai primi delicati accenni di Cristo alla vicina morte della sua figliolina, del suo strumento, come Lui la chiamava spesso. È una lettura che lascia brividi ... un Cantico dei Cantici che non ha paragoni nel nostro tempo: Attendi l’Infinito, attendi “Lui”.
Da oltre cinquant’anni il diario di Gabrielle Bossis è considerato un capolavoro mistico tra i più importanti per cattolici e non cattolici, per credenti e non credenti. È uno dei più grandi nella letteratura mondiale. L’editore Beauchesne lo pubblicò integralmente in sette volumetti che tuttora hanno ristampe frequenti. Ne sono state fatte traduzioni in varie lingue con successi sempre più ecclatanti. Da anni e anni, gli “innamorati” di queste splendide “Conversazioni spirituali” hanno cercato di rintracciarne i manoscritti. Speranze sempre deluse! Finché, nel 2004, uno dei quaderni, il decimo e ultimo (sull’argomento v. “Lui et moi”, Beauchesne, e Lucia Barocchi, “Lui e Gabrielle Bossis” ed. S. Paolo, in ristampa) è arrivato nelle nostre mani. Un’ autentica, misteriosa grazia!
È l’unico manoscritto finora ritrovato di Lui e io. Questo quaderno ricomparso ci ha emozionato con l’emozione che si sprigiona dalle reliquie! E ci ha arricchiti anche procurandoci, con la sua straordinaria eloquenza grafica, una sensazione nuova: quella di poter quasi “ascoltare”, e non solo leggere, quei colloqui. La scrittura di Gabrielle, rapida, ordinata e sicura, lievita quando lei trasmette la Voce di Cristo, ne rivela la forza, la nobiltà; spesso si arresta su una sola frase; i continui capoversi e le sospensioni rendono quasi sensibile l’afflato di Colui che parla, ce ne consegnano perfino il silenzio…
Sembra che Gabrielle voglia farci dono non solo del contenuto del discorso ma anche della sua musica; quasi che si tratti di uno spartito, di un “Mistero sacro”, rappresentato con l’essenzialità della parola e sviluppato come una rapsodia. I dialoghi si snodano lasciando sempre più spazio alla Voce divina che discende sulla pagina bianca giungendo ad una tale assolutezza da stringere e costringere tutta la sostanza del messaggio in una sola parola; cosicché spesso la brevità è pura luce, quasi fossimo davanti a dei telegrammi celesti: Lui: «Forse che la terra basta, a te?».


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Ascolta o scarica L'audio del Diario Lui e io:




1 commento:

  1. Gabrielle, testimone della presenza viva e operante dello Spirito Santo nel quotidiano, fatto di mille piccole azioni tutte possibili occasioni di esprimere fede, speranza, carità, gioia, fiducia, abbandono, desiderio di comunione con Gesù, e a lui affidare il prossimo incontro nel passaggio dal mondo apparente terreno alla vita vera, unica eterna per la quale siamo nati.

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