Grazie
a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria
della tua femminilità arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla
piena verità dei rapporti umani. - Giovanni
Paolo II
Dio perciò lo creò maschio e femmina. Invece creando la femmina e
ponendola davanti agli occhi dell’uomo liberò nel cuore di quest’ultimo
la consapevolezza del dono. “Ella è di me ed ella è per me e grazie a
lei io posso diventare dono in quanto lei stessa è il dono per me”.
Tante volte ho sottolineato che nella donna creata si contiene in un
certo senso l’ultima parola di Dio Creatore. Eppure la femminilità
significa il futuro dell’uomo. La femminilità significa la maternità e
la maternità è la prima forma dell’affidamento dell’uomo all’uomo. “Dio
vuole darti un altro uomo cioè Dio vuole affidarti quest’uomo, e
affidare significa che Dio ti crede, crede che tu sappia accogliere
questo dono, che lo sappia abbracciare con il tuo cuore, che sappia
rispondere a questo dono con il dono di te stesso”. In tal modo, creando
l’uomo come maschio e femmina Dio trasmette all’umanità il mistero di
quella comunione che è il contenuto della sua vita interiore. L’uomo
viene introdotto nel mistero di Dio attraverso il fatto che la sua
libertà si sottopone al diritto dell’amore e l’amore crea la comunione
interumana.
Dio Creatore dell’uomo non è soltanto il Signore onnipotente di tutto quello che esiste ma è Dio della comunione. E’ proprio questa comunione il punto della particolare somiglianza dell’uomo a Dio. Attraverso l’uomo essa deve irradiarsi su tutto il creato affinché il creato diventi “il cosmo”, la comunione dell’uomo con tutto ciò che è creato nonché la comunione del creato con l’uomo. Francesco d’Assisi è la figura nella storia in cui la verità sulla comunione del creato ha trovato la sua particolare espressione. Il luogo giusto della comunione è soprattutto l’uomo – maschio e femmina – che fin dall’origine Dio ha chiamato a diventare l’uno per l’altra dono disinteressato.
- Giovanni Paolo II, Il dono disinteressato.
Dio Creatore dell’uomo non è soltanto il Signore onnipotente di tutto quello che esiste ma è Dio della comunione. E’ proprio questa comunione il punto della particolare somiglianza dell’uomo a Dio. Attraverso l’uomo essa deve irradiarsi su tutto il creato affinché il creato diventi “il cosmo”, la comunione dell’uomo con tutto ciò che è creato nonché la comunione del creato con l’uomo. Francesco d’Assisi è la figura nella storia in cui la verità sulla comunione del creato ha trovato la sua particolare espressione. Il luogo giusto della comunione è soprattutto l’uomo – maschio e femmina – che fin dall’origine Dio ha chiamato a diventare l’uno per l’altra dono disinteressato.
- Giovanni Paolo II, Il dono disinteressato.
E' la donna che sconta più duramente le conseguenze della confusione, della superficialità di una cultura frutto di menti maschili, di ideologie maschiliste che ingannano la donna, la scardinano nel profondo, dicendo che in realtà vogliono liberarla (...). Maternità e verginità sono diventati valori opposti a quelli dominanti. La donna, creatrice per eccellenza dando la vita, non 'produce' però in quel senso tecnico che è il solo valorizzato da una società più maschile che mai nel culto dell'efficienza. - Joseph Ratzinger
C'è
una specie di profetismo particolare della donna nella sua femminilità. - MD,
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Il
darsi, l'abbandonarsi è la forma del ritrovamento di sè e la categoria
fondamentale dell'immagine dell'uomo della Mulieris
Dignitatem. - Joseph
Ratzinger
Della
donna è da rilevare, anzitutto, l'eguale dignità e responsabilità rispetto
all'uomo: tale uguaglianza trova una singolare forma di realizzazione nella
reciproca donazione di sè all'altro e di ambedue ai figli, propria del
matrimonio e della famiglia.
Quanto
la stessa ragione umana intuisce e riconosce, viene rivelato in pienezza dalla
Parola di Dio:
la
storia della salvezza, infatti, è una continua e luminosa testimonianza della
dignità della donna. -FC,
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Ho ritrovato un articolo che anni fa mi aveva colpita ed aiutata:
Leggere la Lettera alle donne: Tra le righe del Vangelo
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