Non può vivere bene chi non è in pace con il suo corpo.

Maria Raffaella Dalla Valle
IL DIARIO

lunedì 6 febbraio 2017

Le tecniche psicocorporee, mezzo di supporto per l’emergere dell’armonia nell’uomo o autoidolatria? di Maria Raffaella Dalla Valle

Risistemando i miei file, ho trovato una relazione che ho tenuto un pò di anni fa e che è a tutt'oggi di valore. In essa si voleva riflettere e far riflettere "sulle tecniche psicocorporee, o meglio, su quanto esse servano per raggiungere l’armonia o invece su quanto portino all’infelicità attraverso una sorta di autoidolatria. Mai come in questa epoca si è visto un pullulare di queste tecniche alternative.

Viene da chiedersi: perché? Quale è il loro significato? Si possono considerare un fenomeno positivo, un pericolo o qualcosa di neutro?"

Potremmo azzardare una risposta sostenendo che questa è la inevitabile reazione ad una educazione dualista che non ha riconosciuto al corpo e alla sessualità il loro vero valore: infatti, “anche se il corpo mortale si disintegra giorno dopo giorno, ha una dignità che non potrà mai essere stimata abbastanza”. Va inoltre detto che purtroppo, c’è anche “una specifica difficoltà ad avvertire l’essenzialità umana del proprio corpo”.

Tuttavia potremmo aggiungere che, come al solito, “i contrari si incontrano: l’adorazione precipitosa dei sensi e il loro disprezzo sono molto vicini l’una all’altro”.

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