"L'amore più profondo implica ... una dimensione tattile. Una madre troppo contemplativa farebbe star male il suo bambino. Potrebbe ammirarlo da lontano, fornirgli tutte le cure necessarie, certo, ma senza mai stringerlo contro il proprio corpo. Se tanto spiritualismo non uccide l'angioletto, si può essere certi che, più tardi, egli soffrirà di gravi disturbi, non stando mai fermo, cincischiandosi continuamente, come alla ricerca della propria presenza" (Fabrice Hadjadj, Mistica della carne, p. 55, Medusa).
Una società che sembra non avere paura del corpo e del tatto, di fatto, ne è terrorizzata. E ne è terrorizzata perché nell'immaginario collettivo toccare significa sensualità, erotismo, non rispetto.
Si è persa la consapevolezza che il tatto è basilare per la vita dell'uomo, è il primo modo nel quale il neonato si relaziona con la realtà, quello nel quale il bambino cresce affettivamente sereno e protetto, in cui gli adulti manifestono la loro tenerezza amorosa, gli ammalati sono rincuorati quando sono in preda alla paura ed al panico, gli amici comunicano, il morente non si sente solo nel momento etico più importante di tutta la vita: la morte.
Molti demonizzano questo tipo di comunicazione, erotizzandola sempre, senza rendersi conto che ci sono molti tipi di tatto: di pelle, di osso, di muscolo, sensuale, erotico, di chiarezza ecc.
Molto interessante quanto sta avvenendo a Brescia:
I bambini dharma: i volontari che regalano coccole e affetto ai neonati abbandonati
Donare abbracci e carezze a un neonato che non può contare sulla presenza e sull’amore di una mamma e di un papà: è quello che fanno i volontari dell’associazione bresciana I bambini Dharma, che dal 2011 provvede a coccolare e ad accudire i bimbi appena nati abbandonati in ospedale dai loro genitori.
Un neonato non ha bisogno soltanto di nutrimento, di (numerosi...) cambi di pannolino e di una culla calda in cui dormire, ma necessita anche di affetto, di calore umano e di contatto fisico... in una parola, di coccole, di tante coccole. E così a Brescia, qualche anno fa, è nata un’associazione che si prefigge di donare ai bambini meno fortunati, quelli che, nei primissimi momenti della loro vita, non hanno una famiglia che li accolga, proprio questa preziosissima risorsa.
Gli oltre trecento volontari de I bambini Dharma, persone di tutte le età e opportunamente formate, operano presso le strutture ospedaliere bresciane, accudendo sia i neonati che quei minori ricoverati che siano stati vittime di maltrattamenti e che, per questo motivo, sono stati allontanati dalle famiglie.
L'attività principale dell'associazione è proprio il "coccolaggio", che si concretizza in gesti affettuosi, attività e cure amorevoli, che cercano di compensare il più possibile l'assenza di figure genitoriali nel periodo più o meno lungo che va dall'abbandono all'approdo in una famiglia adottiva, affidataria o in un istituto.
I volontari cercano di creare all’interno degli stessi reparti ospedalieri, spesso troppo asettici e freddi, degli spazi il più possibile accoglienti per i loro piccoli assistiti, costruendo intorno a loro un ambiente protetto e avvolgente in cui possano trovare tutto il calore umano di cui necessitano e registrando in un diario i diversi momenti della loro crescita.
I bambini dharma: i volontari che regalano coccole e affetto ai neonati abbandonati
Donare abbracci e carezze a un neonato che non può contare sulla presenza e sull’amore di una mamma e di un papà: è quello che fanno i volontari dell’associazione bresciana I bambini Dharma, che dal 2011 provvede a coccolare e ad accudire i bimbi appena nati abbandonati in ospedale dai loro genitori.
Un neonato non ha bisogno soltanto di nutrimento, di (numerosi...) cambi di pannolino e di una culla calda in cui dormire, ma necessita anche di affetto, di calore umano e di contatto fisico... in una parola, di coccole, di tante coccole. E così a Brescia, qualche anno fa, è nata un’associazione che si prefigge di donare ai bambini meno fortunati, quelli che, nei primissimi momenti della loro vita, non hanno una famiglia che li accolga, proprio questa preziosissima risorsa.
Gli oltre trecento volontari de I bambini Dharma, persone di tutte le età e opportunamente formate, operano presso le strutture ospedaliere bresciane, accudendo sia i neonati che quei minori ricoverati che siano stati vittime di maltrattamenti e che, per questo motivo, sono stati allontanati dalle famiglie.
L'attività principale dell'associazione è proprio il "coccolaggio", che si concretizza in gesti affettuosi, attività e cure amorevoli, che cercano di compensare il più possibile l'assenza di figure genitoriali nel periodo più o meno lungo che va dall'abbandono all'approdo in una famiglia adottiva, affidataria o in un istituto.
I volontari cercano di creare all’interno degli stessi reparti ospedalieri, spesso troppo asettici e freddi, degli spazi il più possibile accoglienti per i loro piccoli assistiti, costruendo intorno a loro un ambiente protetto e avvolgente in cui possano trovare tutto il calore umano di cui necessitano e registrando in un diario i diversi momenti della loro crescita.
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