Uno degli argomenti del dibattito attuale gira attorno
alla causa o alle cause della crisi, perché si pensa che una volta conosciuta
l’origine, sia possibile trovare il rimedio. Infatti, come accade in ogni
malattia la crisi che stiamo attraversando è stata originata da una serie di
cause di cui non siamo ancora pienamente consapevoli. La postmodernità
considera che la causa del male sia il soggetto moderno, specialmente nel suo
tentativo di presentarsi con un’identità fissa, indipendente da ogni
situazione, tempo e cultura. Anche se la diagnosi della postmodernità mette in
rilievo una causa importante della crisi attuale, ciò che si potrebbe chiamare
il razionalismo e il volontarismo moderno, mi sembra che essa non sia la sola
causa e, inoltre, che il modo in cui la postmodernità vuole correggere il
soggettivismo cada nello stesso errore denunciato: pensare che il soggetto moderno
sia l’unica interpretazione possibile della soggettività.
Perciò, anche se le cause o, meglio, concause della
crisi sono molte, forse il loro nocciolo dipende dal modo sbagliato di capire
la soggettività, o meglio ancora la relazione che ognuno di noi ha con la
realtà attraverso la coscienza, in quanto essa è ciò che ci permette d’entrare
nel triangolo del reale, i cui tre lati sono: la persona, il mondo e gli altri.
In definitiva, la soluzione del problema consiste nel considerare il soggetto
non come una monade, ma piuttosto come un essere che è essenzialmente in
relazionale, il che dipende in grande misura dalla coscienza.
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Antonio Malo, Soggettività, riflessività e paradigma relazionale
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